CALENDARIO

CALENDARIO - NUOVO VENETO

SCADENZE - DATE - PRIMARIE - NUOVO VENETO

Data: Sabato 13 Settembre 2025 Sulle rive del Piave, Fiume Sacro del Veneto, un Battesimo simbolico Veneto. Perchè non sono il Messia ma Giovanni Battista. Colui che grida nel deserto e battezza con l'acqua.

Data: Venerdì 26 Settembre 2025 Fine Primarie Vogliamo candidare una Donna alla Presidenza della Regione Veneto. Sono indette le Primarie per individuare e scegliere una donna che voglia e sappia correre per la Presidenza della Regione Veneto. E' giusto che finalmente nella competizione regionale ci sia una figura femminile che corre per la massima carica regionale.

Data: 30 Settembre 2025 Abbiamo tempo fino alla fine di Settembre 2025 per consolidare il Movimento. Poi non sarà più possibile partecipare alla competizione. Per inizio Ottobre 2025 è prevista l'indizione delle Regionali Venete.

Data: da definire in base all'indizione delle Elezioni Prepariamoci a raccogliere le firme per Nuovo Veneto. Nuovo Veneto, non avendo una rappresentanza a palazzo Ferro Fini, per concorrere dovrà raccogliere le firme (almeno 2mila per ogni provincia, un po’ meno a Belluno e Rovigo). Potremo farlo, come prevede la legge regionale numero 5 del 2012, solo a partire dalla data del decreto di indizione delle elezioni.

NUOVO VENETO - CALENDARIO

UNA DONNA PRESIDENTE

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Le immagini e i Riferimenti sono puramente simbolici.

NUOVO VENETO - CANDIDATA DONNA

Nuovo Veneto vuole una Presidente Donna per la Regione Veneto

Vogliamo candidare una donna alla Presidenza della Regione Veneto. Indiciamo le Primarie per individuare e scegliere una donna che voglia e sappia correre per la Presidenza della Regione Veneto. E' giusto che finalmente nella competizione regionale ci sia una figura femminile che corre per la massima carica regionale.

Data: Venerdì 26 Settembre 2025 Fine Primarie Vogliamo candidare una donna alla Presidenza della Regione Veneto. Sono indette le Primarie per individuare e scegliere una donna che voglia e sappia correre per la Presidenza della Regione Veneto. E' giusto che finalmente nella competizione regionale ci sia una figura femminile che corre per la massima carica regionale.

Tina Anselmi la ragazza della Repubblica Copertina del Libro di Chiarastella Campanelli (Graphofeel Edizioni)

Energica, schietta e coraggiosa, non si tirò indietro di fronte a prove durissime, come quella di annunciare alla famiglia la morte di Aldo Moro. La ragazza della Repubblica di Chiarastella Campanelli è la storia della vita, appassionante come un romanzo, di Tina Anselmi, la prima donna a diventare ministro della Repubblica italiana. Energica, schietta e coraggiosa, non si tirò indietro di fronte a prove durissime, come quella di annunciare alla famiglia la morte di Aldo Moro.

BIGODINI

BIGODINI

GIOVANNI MANILDO E MATTEO BELLOMO

La mac­china orga­niz­za­tiva della cam­pa­gna non è ancora a pieno regime. Man­cano ancora le foto per i mani­fe­sti (una delle prio­rità per far cono­scere il volto di Manildo anche fuori dalla sua Tre­viso), man­cano le scelte gra­fi­che e cro­ma­ti­che sul colore che domi­nerà la comu­ni­ca­zione. In com­penso c’è uno spin doc­tor, il dem vene­ziano Mat­teo Bel­lono, che già curò la vit­to­riosa cam­pa­gna tre­vi­giana per Manildo. L’ami­ci­zia è rima­sta, così la scelta per l’orga­niz­za­tore della cam­pa­gna è caduta su di lui. Uno spin doc­tor ati­pico, se vogliamo, che ama ripe­tere «è un ruolo iden­tico ai bigo­dini per una donna, l’unica cosa che si deve vedere sono i ricci». E i «ricci», in que­sto caso, sono un risul­tato su cui rico­struire il cen­tro­si­ni­stra veneto. Per­ché quel 16% scarso di cin­que anni fa bru­cia ancora molto.

L’obiet­tivo di minima è supe­rare quel 23% scarso di Ales­san­dra Moretti otte­nuto nel 2015 per poter por­tare in con­si­glio regio­nale un numero di con­si­glieri che possa fare la dif­fe­renza, comun­que vada. E se pure c’è con­sa­pe­vo­lezza che l’impresa sarà ardua, le beghe infi­nite nel campo avverso sono un buon via­tico per far par­tire una cam­pa­gna elet­to­rale in attacco, anzi­ché in difesa. Ser­vi­ranno anche fondi ed è pronta a par­tire anche una cam­pa­gna di fun­drai­sing dal basso.

STAMPA ONLINE

GIOVANNI MANILDO

GIOVANNI MANILDO GIOVANNI MANILDO

Il Partito Democratico del Veneto ha scelto Giovanni Manildo per la corsa alla presidenza della Regione per le elezioni del 2025, che saranno in autunno. La direzione regionale del PD ha approvato la proposta del segretario Andrea Martella.

La possibile candidatura di Manildo sarà ora sottoposto al tavolo della coalizione di centrosinistra, che rappresenta l’alleanza probabilmente più ampia mai vista in Veneto per l’area “progressista”. Coinvolti oltre al PD, Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle, Il Veneto che Vogliamo con vari movimenti civici, Il Veneto Vale, +Europa, Volt Europa, Partito Socialista Italiano e Movimento Socialista Liberale.

GIOVANNI MANILDO

Nato a Conegliano il 22 luglio 1969, Giovanni Manildo è avvocato. La sua carriera politica inizia nel 2008 con l’ingresso nel consiglio comunale di Treviso, dove diventa segretario cittadino del PD l’anno successivo. Il momento più significativo arriva nel 2013, quando diventa sindaco di Treviso sconfiggendo al ballottaggio lo “sceriffo” leghista Giancarlo Gentilini. Nel 2018 tenta la rielezione ma viene sconfitto al primo turno da Mario Conte.

RESISTERE VENETO

RESISTERE VENETO RESISTERE VENETO

Riccardo Szumski, medico ed ex sindaco di Santa Lucia di Piave, volto noto per le sue posizioni critiche durante la pandemia. Szumski ha ufficializzato la propria candidatura attraverso i social, alla guida della neonata lista "Resistere", frutto di un’aggregazione spontanea di associazioni territoriali, imprenditori, volontari e cittadini stanchi dei partiti tradizionali. Al centro del suo programma, il rilancio della sanità pubblica, considerata una priorità non più rinviabile.

LIGA VENETA

LIGA VENETA REPUBBLICA LIGA VENETA REPUBBLICA

Ex sindaco di Vittorio Veneto ed europarlamentare uscito dalla Lega Nord, Gianantonio Da Re scenderà in campo anche alle prossime elezioni regionali con la lista che promuove l’autogoverno del Veneto e punta a un seggio a Palazzo Ferro Fini. Il 18 giugno, l'ex sindaco di Vittorio Veneto ha annunciato di essere pronto a scendere in campo alle prossime elezioni regionali nelle fila della Liga Veneta Repubblica per puntare a un seggio a Palazzo Ferro Fini.

FONTE: STAMPA ONLINE

ELEZIONI

REGIONALI VENETO REGIONALI IN VENETO

Il Veneto deve andare alle urne entro il 20 novembre, al massimo entro il 23 novembre 2025, e cioè entro 60 giorni successivi alla conclusione della legislatura di cinque anni. Il Veneto tornerà alle urne in autunno per eleggere il nuovo consiglio regionale e il nuovo presidente dopo quindici anni e tre mandati ininterrotti di Luca Zaia.

La Regione Veneto è già al lavoro, con spirito di servizio e responsabilità, per garantire che i cittadini possano esercitare il loro diritto democratico in un contesto di piena efficienza, preparazione e ordine istituzionale. L'obiettivo è assicurare a tutti i veneti un processo elettorale trasparente, partecipato, ben organizzato e all'altezza dell'importanza che questo appuntamento rappresenta per la vita democratica della nostra comunità.

SUPERVENETO

SUPERVENETO

Ormai i pochi che si mettono in politica lo fanno per garantirsi un futuro, una sistemazione con lauto stipendio, al bene comune non ci pensa più nessuno. E' così. Ma non è sempre e in tutti i casi, così. E comunque ora, per i Super-Veneti, i veneti che vogliono superarsi, superando i difetti e le ipocrisie della propria storia recente, è una questione di sopravvivenza. Lukazaia e in subordine la Lega controlleranno praticamente tutto il controllabile. Se non si crea un argine, un movimento, una forza, chiamatelo come vi pare ma insomma un punto d'incontro tutto veneto, niente infiltrati foresti e niente monate indipendentiste (dai su, ce lo vedete qualcuno andare in galera come in Catalogna?), un'agorà fra tutti coloro che non si riconoscono in Zaia ma nemmeno nella poltiglia che dovrebbe insidiarlo (M5S compreso, che è inesistente), rischiamo di trovarci fra cinque anni un successore di Lukazaia che si chiamerà Zaialuka in do minore, con il banchetto che continuerà indisturbato sulle spoglie della pluralità di idee e di scelte.

Alessio Mannino - Ottobre 2020 - Post Elezioni Regionali 2020

DEMOCRATICI

DEMOCRATICI DEMOCRATICI VENETI

2010 - Giuseppe Bortolussi 29,08%.

2015 - Alessandra Moretti 22,74%.

2020 - Arturo Lorenzoni 15,72%.

REGIONE VENETO

Arturo Lorenzoni nel 2020 è stato lo sfidante di Luca Zaia e, tra tutti i candidati del centrosinistra da trent’anni a questa parte, è quello che ha preso meno voti: 1995 Ettore Bentsik 32,35%; 2000 Massimo Cacciari 38,22%; 2005 Massimo Carraro 42,35%; 2010 Giuseppe Bortolussi 29,08%; 2015 Alessandra Moretti 22,74%; 2020 Arturo Lorenzoni 15,72%.

GIANCARLO GALAN

GIANCARLO GALAN REGIONE VENETO

Galan: “Costretto a patteggiare sul Mose e a mentire sul caso Ruby”

Giancarlo Galan, ex presidente della Regione Veneto, ha rilasciato un'intervista a Report in cui racconta la sua esperienza legata all'inchiesta sul Mose e il caso Ruby. Galan ha dichiarato di essere stato costretto a patteggiare a causa delle pressioni dell'avvocato Ghedini, e ha sottolineato che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, non lo ha mai interrogato, temendo che potesse fare altri nomi.

Il caso Mose Accusato di aver ricevuto tangenti dal Consorzio Venezia Nuova, che gestiva il progetto del Mose, nel 2014 Galan ha patteggiato una pena di 2 anni e 10 mesi dopo aver trascorso 78 giorni in carcere. Nordio, che all'epoca era il procuratore aggiunto coordinando l'inchiesta, è stato descritto da Galan come non garantista. Oggi, l'ex governatore vive in una tenuta di famiglia e ha dichiarato che senza il supporto del fratello sarebbe in gravi difficoltà.

Mai interrogato Galan ha rivelato di aver vissuto un periodo estremamente difficile, affermando: "Sono stato a un passo dal farla finita". Ha descritto l'ingiustizia subita come devastante, poiché non ha mai avuto l'opportunità di difendersi di fronte a un magistrato. Quando gli è stato chiesto se avesse mai parlato con Nordio, ha risposto di no, spiegando che la decisione di patteggiare è stata dettata dalla necessità di proteggere la sua famiglia. "Aver patteggiato è stato l'unico modo per evitare di restare in carcere per altri sei mesi", ha aggiunto.

I nomi non rivelati Riguardo a Nordio, Galan ha commentato: "Nel suo ruolo, ha usato il carcere come uno strumento di tortura per ottenere il patteggiamento". Ha anche affermato che, se interrogato, avrebbe potuto fare nomi importanti, rivelando che Ghedini lo aveva spinto a patteggiare.

Ho mentito per Berlusconi In merito al caso Ruby, Galan ha confessato di aver fornito una falsa testimonianza per proteggere Silvio Berlusconi, definendosi un "capro espiatorio" per evitare di coinvolgere altri vertici politici. Ha raccontato di aver dichiarato falsamente che Berlusconi avesse parlato di Ruby con Mubarak, aggiungendo che il motivo della sua menzogna era la gratitudine verso Berlusconi, che lo aveva sempre sostenuto. Infine, Galan ha criticato il trattamento che Berlusconi riservò a lui rispetto ad altre persone, sottolineando come quest'ultimo avesse trattato meglio le sue giovani accompagnatrici.